img-3

Come un’impronta digitale

AUTORE: Laura Salimbeni
CoachMag n. 70

La diversità è unicità, proprio come lo è un un’impronta digitale.
Spesso, percepire di essere considerati diversi fa sentire di essere valutati come inferiori, sbagliati o inutili.  Eppure, una delle lezioni più importanti che ho imparato è che è proprio l’unicità che permette di avere un gran numero di possibilità in un mondo così complesso e che richiede abilità tanto varie.
In qualità di Team Coach, abbracciare e valorizzare la diversità di ogni genere e personalizzare l’approccio per ogni individuo, mi ha permesso di facilitare lo sviluppo di squadre dinamiche ed efficaci.
Troverai in queste righe come la presenza di una diversità possa portare a raggiungere risultati sorprendenti, ma solo quando è riconosciuta, compresa, condivisa e valorizzata.

1. È importante riconoscere che ognuno è unico. Come Coach, comprendere questo principio è vitale per il successo. In una squadra sportiva, ad esempio, ogni persona ha un suo potenziale, esigenze individuali, dentro e fuori dal campo, ed è fondamentale tenerne conto. Prendersi il tempo per comprendere lo stile di apprendimento, le preferenze comunicative e i punti di forza di ogni giocatore o giocatrice, permette di adattare l’approccio, il metodo di lavoro e una linea specifica di azione che consenta di eccellere individualmente e come gruppo. In azienda poi non è diverso, siamo tutti giocatori, cambiano solo obiettivi, il campo e le regole.

2. Abbracciare la diversità crea un ambiente di inclusione. Lavoro con persone affette da sordità da tempo. Credo che ciò che è considerato normalmente come un limite (e che purtroppo crea esclusione) possa essere visto come una caratteristica. Quello che conta è creare le condizioni per focalizzarsi sulle risorse che ognuno ha e favorirne l’espressione in modo da fare emergere il potenziale irripetibile di ogni elemento del gruppo. Quando le persone si sentono parte di una squadra che valorizza la loro individualità, sono più felici, più motivate, orientate agli obiettivi comuni e più coinvolte emotivamente. Inevitabilmente il Team sarà più forte e otterrà migliori risultati.

3. La diversità guida l’innovazione. Quando un team è composto da persone con esperienze e prospettive diverse, nascono nuove idee e comportamenti più efficaci.
Si trovano soluzioni innovative ai problemi, nuove strategie in campo (e in azienda) e una maggiore comprensione dell’attività che sia essa sport, business, o la vita di tutti i giorni. Abbracciando la diversità e incoraggiando le persone a portare le proprie prospettive e idee uniche alla squadra, ho visto i team con i quali ho collaborato fare progressi incredibili e ottenere grandi successi.

4. La diversità consente di entrare in contatto a un livello più intimo. Quando si prende il tempo per comprendere le sfide, gli obiettivi e le preferenze dei nostri Coachee, si è meglio attrezzati per essere presenti e di supporto. Credo che sia fondamentale costruire relazioni con ogni persona in modo che si senta apprezzata, compresa e sostenuta dal proprio Coach.
In questo modo si crea un senso di fiducia, che consente ai nostri clienti di dare il meglio in campo.

5. Abbracciare la diversità crea un più forte senso di comunità. Quando le persone si sentono incluse, apprezzate e supportate, sentono di appartenere a qualcosa di più grande di loro. Questo crea un senso di spirito di comunità e orgoglio che porta a sentirsi ispirati a dare il massimo.

Includere e valorizzare la diversità è vitale per il successo di una squadra.
In un mondo ideale, forse tutti dovrebbero avere un’attitudine un po’ da Coach, andando a indagare nello specifico ogni persona: chi è? Cosa vuole? Come impara? Come comunica? E, soprattutto, in che modo può relazionarsi al meglio con il mondo?

Le risposte a queste domande conducono a identificare le caratteristiche individuali di ciascuno, perché certe forme di diversità considerate limiti, lo sono solo perché il mondo intorno non ha saputo fin qui includerle e gestirle e anche perché (anche se a volte le persone proprio non vogliono capire questa cosa) ognuno è diverso e non uguale.

Non esistono persone PIÙ diverse delle altre.
Non ci sono donne uguali ad altre donne, uomini uguali ad altri uomini.

Non ci sono atleti uguali ad altri atleti, non ci sono dipendenti uguali ad altri dipendenti.

Sarebbe bello che in ogni gruppo finalmente si valorizzasse la ricchezza della varietà, per permettere a ognuno di lasciare il suo segno unico come un’impronta digitale, perché è unica e speciale.