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Parent Coaching: come conquistare il tuo Coachee grazie al rapport

AUTORE: Veronica Remondina
CoachMag n. 62

Il Parent Coaching, una metodologia magica che, se sapientemente utilizzata dai migliori Coach e Formatori, porta le mamme e i papà alla trasformazione tanto desiderata con i figli. Come ogni pozione, però, anch’essa per funzionare necessita di un ingrediente unico affinché si accenda la scintilla dell’incantesimo.

Questo ingrediente è il rapport. Nel Parent Coaching il rapport è quella forte relazione che si crea tra un genitore e il professionista, tale per cui la mamma o il papà si sente libero e sicuro nel lasciarsi guidare con piena fiducia. Devi sapere, caro lettore, che, rispetto ad altri ambiti, nel Parent Coaching c’è un aspetto molto importante su cui i genitori hanno spesso difficoltà ad aprirsi, ossia il loro rapporto con i figli, soprattutto se contraddistinto da fallimenti, vergogna, sensi di colpa ecc. Lavorare in Coaching o in Formazione con un genitore è un po’ come entrare, da un lato, nell’intimo della sua sfera personale e, dall’altro lato, nell’intimo della sua quotidianità con il figlio, delle sue routine, del linguaggio usato, dei comportamenti attuati che possono comprendere minacce, urla, punizioni e, senza aver creato la giusta connessione, tutto il lavoro può essere vano.

Come fare quindi per creare rapport nella relazione d’aiuto genitoriale?
Partiamo da un presupposto: è vero che qualcuno sviluppa, col tempo e in modo quasi naturale, la dote comunicativa di entrare in piena armonia con il suo interlocutore, ed è altrettanto vero che nella maggior parte dei casi, per mia esperienza, è qualcosa che va compreso e costantemente allenato.

Inoltre, a seconda che tu sia un Coach o un Formatore, le cose cambiano.

Se il tuo approccio infatti prevede sessioni di Parent Coaching one to one o one to couple, l’instaurarsi di un buon rapport segue le regole di un attento ascolto, di un’autentica empatia, di una genuina comprensione e di un buon ricalco (dove per ricalco nel Coaching si intende la capacità di riprodurre in maniera elegante e naturale taluni aspetti del proprio interlocutore come la postura, la gestualità, il tono della voce, la cadenza, le idee e le convinzioni). Inoltre è bene che tu sappia che, tanto prima avrai consolidato la tua relazione con il cliente (già nella fase di marketing e durante la sessione zero/intake session), quanto più, durante il vostro percorso di Coaching, avrete la reciproca sensazione di capirvi al volo e di andare spediti verso l’obiettivo.

Come ti accennavo poco fa, le cose cambiano se invece ti occupi di Formazione e hai un approccio one to many. A dirla tutta, se non adotti qualche importante accorgimento, le cose si complicano proprio. Vediamo assieme i principali accorgimenti.

Accorgimento 1) Durante i tuoi corsi rivolti ai genitori, che siano in aula o su piattaforma on line, in modalità live o registrati come video corsi, tieni a mente che di fronte hai persone uniche e tutte diverse.
Entrare in rapport con loro significa essere in grado, fin dal primo istante in cui parli, di farli sentire compresi, a loro agio e in comfort attraverso un primissimo approccio attento ai loro bisogni e alle loro emozioni. In questo senso può esserti utile ragionare su quale sia il motivo per cui il tuo pubblico ti sta ascoltando, al di là del tema specifico che andrai a trattare. Quali sono le diverse emozioni in gioco? Quali sono tutti i bisogni sottostanti dei genitori in ascolto?

Accorgimento 2) Durante il tuo corso di Formazione, utilizza tanti esempi diversi.
Perché è così importante? Perché il rapport si instaura facilmente quando il tuo interlocutore vive una sensazione di piena similitudine con te. E, se non sarà lui o lei a raccontarti la sua storia, hai necessitàche attraverso i tuoi esempi si immedesimi nella realtà in cui tu lo stai coinvolgendo. È un po’ come se nella sua testa si accendesse una vocina: “questa è proprio la situazione che ho vissuto con mio figlio qualche giorno fa; mi capisce nelle mie difficoltà quotidiane; mi legge nel pensiero”. Gli esempi che ti suggerisco di fare saranno un po’ come degli estratti di vita vissuta di quei genitori: ad esempio, se il tema della tua Formazione fosse la comunicazione in famiglia, potresti parlare sia di come aiutare il genitore di un figlio adolescente a negoziare regole e confini, sia di come risolvere la situazione di un bambino che si oppone, sia di come aiutare un genitore a dare feedback costruttivi al figlio che sta studiando. In questo modo è come se le tue parole fossero in grado di abbracciare tutti i genitori in ascolto, predisponendoli nel modo giusto ad accogliere i tuoi insegnamenti.

Accorgimento 3) Per le tue Formazioni in presenza live oppure on line, incoraggia la partecipazione attiva e il confronto e quindi prediligi le Formazioni con un numero ristretto di partecipanti.
Questo semplice accorgimento faciliterà di gran lunga l’instaurarsi di un forte rapport. La magia di cui ti ho parlato all’inizio dell’articolo, infatti, può avvenire quando una mamma o un papà, prima di tutto, si sente una persona a cui viene dedicato ascolto, attenzione e cura. Alcuni Formatori temono il momento delle domande e quindi lo escludono dalle loro Formazioni. In realtà è proprio in quel momento che la persona è pronta, se capisce di essere ascoltata e compresa, a superare i dubbi e dar vita quindi al suo cambiamento. Per quanto riguarda le tue Formazioni video registrate, in cui non è possibile per il partecipante fare domande, il mio suggerimento è quello di far seguire al momento della Formazione uno o più incontri di Coaching, in cui avrai cura di costruire un buon rapport prima di lavorare sulle convinzioni e sulle competenze del genitore.

Sono certa che questi spunti strategici ti potranno essere d’aiuto sia subito, se già aiuti le famiglie, sia in futuro se stai ancora definendo il tuo protocollo di Parent Coaching e deciderai di farlo con grande professionalità.


Un caro abbraccio!